
Monte Sant’Angelo è un borgo situato nella parte sud del Gargano, a circa 800 metri di quota, nota sopratutto per il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio Unesco.
Oltre al santuario è degno di nota anche il quartiere medioevale rione Junno, con i vicoli strettissimi e le bianche case a schiera, con tetto a spiovente. Monte Sant’Angelo è uno dei borghi che hanno custodito meglio la cultura tipica garganica.
Il Santuario di Monte Sant’Angelo, nel centro storico cittadino, è un luogo di culto antichissimo.
Nei Secoli sono tantissimi i pellegrini che si sono recati in visita, tra questi numerosi Papi e sovrani.
L’insieme fa parte del sito seriale “The Longobards in Italy, Places of Power, 568 – 774 A.D.”, inscritto alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco nel giugno 2011.
Il Pellegrinaggio verso il Santuario, diffuso da molti secoli, è molto frequente da Vieste, da tempo immemore i fedeli ogni fine settembre si incamminano da Vieste a piedi per raggiungere, attraverso la foresta umbra, il santuario micaelico la mattina del 29 settembre. Altri gruppi partono invece da San Marco in Lamis e da Manfredonia L’ingresso al santuario avviene attraverso il portale di destra e, come appena si varca l’uscio, si è subito proiettati in una incredibile ambientazione medioevale: una enorme scalinata (d’epoca angioina) scavata direttamente nella roccia scende precipitosamente verso il basso attraversando ambienti privi di luce, quasi bui, le cui pareti sono tutte affrescate con figure di Santi, mercanti e Cavalieri. Immagini, queste, che sono accompagnate da centinaia di frasi scritte in antichi linguaggi; remoti messaggi e citazioni (saluti, invocazioni, preghiere) che ripercorrono un excursus storico dall’alba del Cristianesimo all’epoca dei “lumi”, lettere e parole compiute affiancate spesso da incomprensibili incisioni raffiguranti le mani.
Più giù, compare sulla sinistra, un baldacchino trilobate con colonnine tortili contenente la statua in marmo di una Madonna i cui occhi neri sono di una straordinaria espressività. La lunga gradinata (86 scalini) termina in un atrio, nella parte interna del Santuario: a sinistra vi è l’ingresso al Museo ed a destra si apre una piccola corte porticata sul cui ciglio scorre una loggetta; a destra ed a sinistra, antichi sarcofagi contenenti le spoglie mortali di nobiluomini e prelati. Di fronte si para una gradinata formata da sei scalini semicircolari che immettono a un grande portale marmoreo di fattura romanica con due enormi ante bronzee (realizzate a Costantinopoli nel 1076).